Il caso dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini. Il riutilizzo dell’ex ospedale psichiatrico è ora quasi completato. Quasi tutti gli edifici liberati dalla chiusura dell’istituto psichiatrico sono ora utilizzati diversamente. Un centro ricreativo, un museo d’arte, una chiesa copta e un centro d’accoglienza per senzatetto si trovano ora nel parco. Un certo numero di strutture pubbliche offrono servizi sanitari, tra cui un ospizio per i malati terminali. E ancora: un teatro che gode di crescente fama, un ristorante slow food e un ostello gestito da una cooperativa, Olinda, che impiega il 50% di personale facente parte di progetti di inclusione sociale ed economica per i più svantaggiati. Il grande parco fiancheggiato dagli alberi ospita importanti eventi pubblici e il festival “Da vicino nessuno è normale”. Un’associazione coinvolge gli abitanti dei quartieri circostanti nella coltivazione di erbe aromatiche e in un numero crescente di giardini comunitari. 

Queste attività caratterizzano l’ex Paolo Pini come un luogo di eccellenza che nella periferia produce l’effetto urbano in un posto che una volta era emblema della segregazione nella città del ventesimo secolo. Le strutture e i servizi più comuni costituiscono insieme un sistema di importanza locale per gli abitanti di Milano Nord. La qualità alta e straordinariamente ambientale del grande parco è combinata con un sistema integrato di servizi – cultura, cibo, ospitalità, lavoro – di importanza metropolitana. Nel panorama delle aree che nella Milano post-industriale sono state oggetto di smantellamento, profonde trasformazioni e ri-funzionalizzazioni, l’area dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini emerge come un caso d’eccezione. De facto un grande progetto urbano, nel quale gradualmente e in assenza di un progetto vero e proprio le operazioni e gli usi di una grande porzione della città sono stati ridisegnati. 

L’amministrazione comunale, dopo aver confermato la restrizione della destinazione d’uso per i servizi personali, ha inserito l’area tra le “aree ad alta sensibilità ambientale”. Un passo importante per riaffermare l’uso pubblico e l’integrità di questa importante area urbana. Tuttavia, rimane molto da fare. Progetti urbani sotto osservazione. Pratiche ed esperienze nel contesto italiano. 

Una ricerca commissionata da Plan Urbanisme Construction Architecture, Ministère de l’Egalité des Territoires et du Logement, Ministère de l’Ecologie, du Développement durable et de l’Energie, Paris. DAStU, Department of Architecture and Urban Studies, Politecnico di Milano.